lunedì 30 giugno 2008

Carta Regionale



CARTA REGIONALE
Un’altra Storia - Sicilia
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Un’altra Storia


Una carta regionale per la SICILIA


L’idea di una profonda riforma dei contenuti e dei metodi della politica nel
nostro Paese non è solo patrimonio di avanguardie, più o meno illuminate,
ma vive ormai delle percezioni di ampi strati sociali.
La dimensione nazionale di questo processo, forse ancora abbastanza
latente ma probabilmente inesorabile, si rende necessaria in una fase in
cui molti principi dell’Unità nazionale, sanciti nella nostra Carta
Costituzionale, vengono messi pesantemente in discussione. Del pari, il
valore aggiunto al quadro nazionale dato delle esperienze delle Autonomie
Locali spesso viene ridotto a un ammasso indistinto di istanze egoistiche
che piuttosto che mettere a valore le diversità, in ambito nazionale ed
internazionale, tendono ad arrestare processi d’integrazione sociale,
economica e culturale, oggi più che mai decisivi per lo sviluppo civile e
democratico di qualsiasi Paese. Per questo, e per tanto altro, non è
possibile lasciare il tema delle Autonomie locali, spesso inglobato in
generiche costruzioni definiti federalismo, a chi persegue politiche di
disgregazione che accentuano una competitività basata su valori egoistici
e contrapposti.
L’Altra Storia di Rita Borsellino, e delle tante donne e dei tanti uomini che
operano per un reale cambiamento, vuole valorizzare l’apporto dei territori
e delle Regioni all’interno di quel quadro nazionale, valoriale ed
istituzionale, che ci hanno consegnato i Padri Costituenti dopo la
liberazione dal nazi-fascismo.
Tuttavia, non si tratta solo di pensare un apporto di tipo istituzionale,
peraltro complessivamente mancato in tanti anni di Autonomia Speciale
della Regione Siciliana che ha prodotto risultati spesso oscillanti tra un
incoerente rivendicazionismo economico, finalizzato al finanziamento di
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strumenti di consenso attraverso politiche clientelari, e la sostanziale
accondiscendenza a sistemi politico-affaristici e mafiosi.
L’idea guida dell’Altra Storia siciliana prevede l’irrompere nello spazio della
politica dei cittadini, delle cittadine e delle persone che vivono il territorio
dell’Isola attraverso un sistema diffuso di partecipazione di base finalizzato
all’elaborazione di politiche nuove e ad un costante e diffuso controllo
democratico su gli atti di tutti i livelli di Governo.
L’idea originaria dei Cantieri del programma regionale di Rita Borsellino
con questa nostra Carta va attualizzata e sistematizzata in un suo preciso
modello che determini un processo partecipativo che non sia mera
enunciazione teorica, ma una pratica politica reale e costante.
In questo senso, non si può non partire dalla consapevolezza di
rappresentare la Sicilia, ossia il territorio e il tessuto sociale dove l’Altra
Storia è stata concepita e ha fatto le sue prime esperienze di
programmazione e d’intervento nelle Istituzioni.
Va rinnovato, quindi, un grande processo di assunzione di responsabilità
collettiva di tanti uomini e donne che credono profondamente in se stessi
e nelle loro capacità d’innescare il cambiamento per destabilizzare
l’assurda equazione tra un presunto bene della Sicilia e l’occultamento
degli enormi problemi sociali, quali quello decisivo riguardante la presenza
sul territorio di un diffuso sistema mafioso origine, oltre che di immani
sofferenze per tantissimi siciliani, di tanti ritardi dell’Isola sul piano
sociale, economico e politico.
Il modello del movimento dell’Altra Storia vuole essere solo uno
strumento, agile ma impegnativo, per favorire il confronto attraverso la
conoscenza diffusa e la socializzazione dei problemi, rendere in positivo le
diversità delle opinioni, facilitare le sintesi necessarie per arrivare a delle
scelte democraticamente condivise.
Il resto, come sempre, lo potranno fare le donne e gli uomini che
aderiranno all’Altra Storia con la loro passione, la loro intelligenza e il loro
coraggio.
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Un’altra Storia
Il modello organizzativo
Il modello organizzativo di Un’altra Storia Sicilia si pone in coerenza con
quanto sperimentato dalla sua costituzione e, in particolare, con la costruzione
del Programma Partecipato1. L’obbiettivo è quello di determinare condizioni di
“orizzontalità” tali da favorire nel concreto la massima e libera espressione
delle diverse soggettività aderenti e valorizzare appieno la molteplicità e la
pluralità che rappresentano senz’altro elementi forti in un itinerario di reale
cambiamento. La relazione, l’interazione, la reciprocità, insieme alla capacità di
ridare senso e valore alla gratuità e al piacere del servizio sono ”ingredienti”
indispensabili per attuare una vera riforma della politica e ridare
l’indispensabile speranza all’agire quotidiano mirato alla costruzione della
società di giustizia. Il modello va considerato in maniera dinamica, nel senso
che non è fisso ed immutabile, ma anch’esso sarà frutto di quanto si svilupperà
e radicherà e quindi oggetto di cambiamenti, conseguenti e coerenti.
1 Per Programma Partecipato s’intende il programma elettorale elaborato per la candidatura
di Rita Borsellino alla Presidenza delle Regione Siciliana nel 2006. E’ da notare che la sua
stesura ha visto la sperimentazione di un modello partecipato (I Cantieri per il programma)
mediante il contributo di circa 15.000 siciliani in una commistione fra rappresentanti dei partiti
de l’Unione e società civile organizzata e non.
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* CANTIERI
MUNICIPALI
(ì)
* CANTIERI
TEMATICI
REGIONALI
(ììì)
* CANTIERI
TERRITORIALI
(ìì)
SOGGETTI
COLLETTIVI
A VALENZA
REGIONALE
FORUM
GIOVANI
LA RÆGIONE
DELLE DONNE
FORUM DEGLI
AMMINISTRATORI
LOCALI
GRUPPO DI
SERVIZIO
REGIONALE
DEL
PROGETTO
(I) TAVOLO
DEI
CANTIERI
TEMATICI
REGIONALI
* CANTIERI
MUNICIPALI (ì)
* CANTIERI
TEMATICI
REGIONALI
(ììì)
* CANTIERI
TERRITORIALI
(ìì)
SOGGETTI
COLLETTIVI
A VALENZA
REGIONALE
GRUPPO DI
SERVIZIO
REGIONALE
DEL PROGETTO
(I) TAVOLO
DEI
CANTIERI
TEMATICI
REGIONALI
SOCIETÀ SOCIETÀ
SOCIETÀ SOCIETÀ
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* I CANTIERI DI Un’altra Storia.
I Cantieri rappresentano i luoghi della partecipazione e gli strumenti attraverso
cui si ridà centralità al presupposto partecipativo nella democrazia, asse portante
del progetto “Un’altra Storia”.
I Cantieri si articolano in:
- Municipali, a dimensione comunale.
- Territoriali, riferiti a zone con vocazione omogenea.
- Regionali, Cantieri Tematici.
ì. I CANTIERI MUNICIPALI.
Sono i luoghi in cui si pratica la democrazia partecipativa. Operano su
dimensione comunale e affrontano tematiche a carattere locale, territoriale e
regionale.
Assolvono alla funzione di Cantiere di comunità promuovendo in essa azioni di
mutualità. Ai Cantieri municipali partecipano le cittadine ed i cittadini che si
riconoscono nel progetto Un’altra Storia.
Sono animati e coordinati da Gruppi di servizio individuati dal Cantiere stesso e
al loro interno nominano due referenti -un uomo ed una donna- che ne
rappresentano le istanze.
I due referenti sono componenti dell’assemblea regionale di un’altra storia.
Per le grandi città metropolitane (Palermo, Catania, Messina) i Cantieri
municipali corrispondono alle circoscrizioni municipali.
Designano 4 delegati al Cantiere territoriale.
ìì. I CANTIERI TERRITORIALI.
Definiscono le idee forza di sviluppo locale riferite a territori a vocazione
omogenea e garantire che esso rappresenti un’effettiva crescita qualitativa di
quei territori e delle loro comunità.
Sono formati dai delegati dei cantieri comunali e da 2 rappresentanti per ogni
soggetto collettivo aderente al progetto e operante in quel territorio.
Sono animati dai Gruppi di servizio individuati dal Cantiere stesso e al loro
interno nominano due referenti referenti -un uomo ed una donna- che ne
rappresentano le istanze.
I due referenti sono componenti dell’assemblea regionale di un’altra storia.
Designano il/la referente componente il Consiglio regionale di Un’altra Storia.
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ììì. I CANTIERI TEMATICI REGIONALI.
Assolvono alle funzioni di osservatorio delle attività del Governo e del
parlamento regionale e di elaborazione e proposte con riferimento ai campi
d’intervento dell’Ente Regione. Agiscono in rapporto interattivo con i Cantieri
Municipali e Territoriali cui garantiscono supporto in termini di competenze ed
esperienze.
Sono organizzati su base tematica. Ad essi partecipano esperti di settore,
operatori, organizzazioni sociali e quanti interessati. Sono coordinati da un
gruppo di servizio individuato dal Cantiere stesso. Al loro interno nominano due
referenti per area tematica che fanno parte del TAVOLO DEI CANTIERI TEMATICI
REGIONALI. Ogni cantiere designa un referente per il Consiglio Regionale
(I) TAVOLO DEI CANTIERI TEMATICI REGIONALI.
E’ formato da due referenti per Cantiere tematico regionale e serve innanzitutto
a dare organicità al lavoro dei cantieri tematici.
Il Tavolo si dota di un gruppo di servizio. In seno al Tavolo viene eletto un
coordinatore che è componente del Consiglio regionale.
(a) ASSEMBLEA REGIONALE DI Un’altra Storia.
COMPOSIZIONE, DURATA, CONVOCAZIONE
L’Assemblea regionale è composta da:
due referenti per Cantiere municipale,
da due referenti per Cantiere territoriale,
da due referenti per forum,
da un referente per area tematica del Tavolo dei Cantieri tematici regionali,
da due referenti per Soggetto collettivo di dimensione regionale aderente,
da componenti del consiglio regionale non compresi tra i soggetti sopraindicati.
L’Assemblea rimane in carica tre anni, viene convocata almeno una volta l’anno
per la verifica e la programmazione dell’attività.
L’Assemblea è convocata per iniziativa del Gruppo di servizio del progetto, può
essere convocata altresì su istanza di 1/3 dei Cantieri municipali attivi sul
territorio regionale.
La convocazione dell’Assemblea dovrà pervenire ai componenti almeno sei giorni
prima dalla data stabilita e può avvenire a mezzo di posta, e-mail o fax.
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DECISIONI
Le decisioni all’interno dell’Assemblea avvengono per votazione. In I°
convocazione le decisioni sono assunte con la metà dei votanti più uno. In II°
convocazione con la maggioranza dei presenti.
I Componenti possono proporre modifiche o integrazioni all’ordine del giorno che
dovranno essere approvate dall’Assemblea regionale di Un’altra Storia.
COMPITI
L’Assemblea regionale definisce le linee programmatiche e verifica l’attività
svolta.
L’Assemblea è tenuta a cooptare i referenti dei Cantieri municipali che vengono
formalizzati dopo l’insediamento dell’Assemblea.
L’Assemblea elegge i propri rappresentanti nel Consiglio regionale in numero
fissato dall’Assemblea stessa non superiore a 10.
SOSTITUZIONI DEI COMPONENTI
L’Assemblea può procedere alla sostituzione dei propri componenti, qualora
questi si trovino nell’impossibilità di assolvere i loro compiti.
(b) CONSIGLIO REGIONALE DI Un’altra Storia.
COMPOSIZIONE, DURATA, CONVOCAZIONE
Il Consiglio regionale di Un’altra Storia è composto da:
un referente per Cantiere territoriale,
il coordinatore del Tavolo dei Cantieri tematici regionali,
un referente per soggetto collettivo di dimensione regionale aderente,
un referente per forum (Giovani, La Rægione delle donne, Amministratori locali),
dai membri eletti dall’Assemblea.
Il Consiglio rimane in carica per 3 anni dal suo insediamento.
Il Consiglio è convocato con una frequenza mensile.
DECISIONI
Le decisioni all’interno del Consiglio avvengono per votazione. In I°
convocazione le decisioni sono assunte con la metà degli aventi diritto al voto più
uno. In II° convocazione con la maggioranza dei presenti.
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COMPITI
Una volta costituitosi, il Consiglio nomina il Gruppo di servizio regionale e al suo
interno individua un coordinatore. Il coordinatore dura in carica per 1 anno ed il
suo mandato è rinnovabile.
Il Consiglio promuove la realizzazione degli obiettivi individuati dall’Assemblea
regionale.
Il Consiglio ha la responsabilità del governo e dell’iniziativa politica di Un’altra
Storia in Sicilia.
Il Consiglio formalizza la costituzione dei Cantieri municipali, territoriali e
tematici regionali al Consiglio nazionale dell’associazione.
Il Consiglio può attivare settori, gruppi di lavoro ed individuare strumenti non
previsti dalla presente carta ma funzionali al raggiungimento degli obiettivi
dell’Associazione.
Il Consiglio approva il bilancio preventivo e consuntivo annuale.
Esercita fra i suoi compiti un ruolo di garanzia con riferimento ai valori e
contenuti del progetto associativo.
SOSTITUZIONI DEI COMPONENTI
Il Consiglio può procedere alla sostituzione dei propri componenti, qualora questi
si trovino nell’impossibilità di assolvere i loro compiti.
(1) GRUPPO DI SERVIZIO DEL PROGETTO.
Il Gruppo di servizio del progetto è nominato dal Consiglio regionale e dura in
carica tre anni.
Ha il compito di rendere esecutive le decisioni del Consiglio regionale e di
coordinare le attività dell’associazione con competenza regionale.
Il Gruppo di servizio convoca e presiede i lavori dell’Assemblea e del Consiglio
regionale.
Ha funzione di rappresentanza nei confronti di tutti i soggetti esterni
all’associazione a livello regionale.

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