Elezione del Presidente della Provincia di Palermo
15 e 16 giugno 2008
La Provincia che fa per voi
Programma del candidato Presidente
Franco Piro
1. La Provincia che fa per voi
La provincia regionale ha acquisito nuove importanti funzioni ma nonostante ciò non sono pochi coloro che si
interrogano sulla effettiva utilità dell'Ente Provincia. Occorre rispondere alle urgenze sempre più pressanti soprattutto
in una realtà come la Provincia di Palermo in cui occorre affrontare contemporaneamente i problemi che pongono
l'esistenza di una area metropolitana costiera che si estende ormai da Trappeto a Cefalù, nonché l'evidente
impoverimento delle aree interne.
La Provincia non deve occuparsi di cento cose minute, ma svolgere alcune funzioni indispensabili. L'identità e la
vocazione della Provincia sono nella sua capacità di promuovere sinergie, collaborazione, azioni convergenti di
soggetti pubblici e privati.
2. Intese istituzionali. Uno Statuto moderno per i cittadini
Per raggiungere questi obiettivi è necessario armonizzare l’attività dell’Amministrazione provinciale con quella della
Regione e del Comune di Palermo. Per riuscire a rendere la Provincia una istituzione veramente utile, è necessario
rivedere lo stato di attuazione delle funzioni trasferite dalla Regione e le possibilità di collaborazione con il capoluogo
ed è necessaria una revisione dello Statuto che dia spazio agli strumenti di democrazia diretta. Per questo pensiamo ad
una nuova Intesa istituzionale con la Regione per stabilire in modo chiaro e definitivo le funzioni attribuite alla
Provincia e le risorse ad essa destinate. Allo stesso modo vogliamo siglare una Intesa con il Comune di Palermo. Il
modello della Provincia deve corrispondere a una “città senza periferia”.
3. I valori di riferimento
3.1 La legalità e la lotta alla mafia
Intendiamo la sicurezza come protezione dei cittadini da ogni minaccia o pericolo. È un’idea di “sicurezza a tutto
tondo”. La sicurezza così intesa è parte integrante di un percorso di sviluppo socio-economico del territorio che ha
come obiettivo quello di creare occupazione legale, non succube di ricatti e lavoro nero.
E' necessario che la Provincia giochi un ruolo attivo nell'assegnazione e nella gestione dei beni confiscati alla mafia.
Va elaborato un “protocollo provinciale per la sicurezza locale”, da portare all’attenzione del Prefetto, del Questore e
dei Comandanti provinciali delle altre forze di polizia dello Stato, che deve dare riconoscimento e sostegno a
fenomeni di protagonismo sociale e rottura culturale con prassi illegali, come i recenti movimenti contro il pizzo e il
racket e le scelte operate da Confindustria.
3.2 Partecipazione, programmazione e trasparenza
Ogni processo di intervento mirato al rilancio dello sviluppo locale deve partire dalle risorse locali per valorizzarle in
un progetto di sviluppo integrato, partecipato e sostenibile. Compito della Provincia sarà attivare, con il
coinvolgimento e la collaborazione degli enti locali, forme di partecipazione dei cittadini e delle cittadine alla
definizione degli strumenti di pianificazione territoriale o di programmazione per lo sviluppo. In questo quadro
prenderà corpo la redazione e l’attuazione di un bilancio partecipato.
3.3 La democrazia di genere
Crediamo necessario rafforzare l’impegno della Provincia per la democrazia di genere ampliando gli spazi di
partecipazione e lo sviluppo delle pari opportunità nella organizzazione della macchina amministrativa e nella
composizione della nuova Giunta.
Per garantire la trasversalità delle politiche di genere, promuoveremo un Tavolo per le Pari Opportunità istituito presso
la Presidenza e la redazione del Bilancio di Genere, nell'ambito di un più articolato Bilancio sociale.
3.4 L'etica per l'Amministrazione pubblica.
Per essere una istituzione utile la Provincia deve garantire ai cittadini benefici maggiori dei costi che essi sostengono
per mantenerla in vita. In una situazione di crescente difficoltà per le famiglie italiane la pubblica amministrazione
deve essere all’altezza delle sfide che le sono di fronte, anche sotto il profilo della propria auto-riforma e della
capacità di controllare ed eliminare le degenerazioni presenti al proprio interno. Per questo è fondamentale da un lato
tagliare e dall'altro razionalizzare i costi della politica e della Pubblica Amministrazione. Primo segnale in questo
senso sarà riduzione del numero degli Assessori. Tutti i componenti della nuova Amministrazione provinciale
dovranno sottoscrivere un codice etico e dichiarare di essere esenti da sentenze o procedimenti per reati contro la
Pubblica amministrazione o contro la persona.
3.5 La cooperazione fra territori e la cooperazione internazionale
Condizione per lo sviluppo della Provincia di Palermo è costruire coesione fra i diversi territori. La Provincia deve
dotarsi di un proprio Ufficio per le relazioni internazionali che guardi a nord ma anche a sud, che sappia costruire
percorsi e progetti di cooperazione tanto verso l’esterno quanto verso l’interno, facendo assumere un ruolo anche
politico nella promozione di processi di pace e collaborazione fra tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
4. Il Piano strategico provinciale
La provincia individua nel Piano Strategico territoriale generale lo strumento più adatto, in armonia con i nuovi
indirizzi dell’Unione Europea, per progettare il territorio mettendo in campo un meccanismo che agisce in parallelo
con il livello regionale e con quello comunale. Il piano strategico sarà anche lo strumento di orientamento nel processo
di utilizzo dei fondi della Programmazione Comunitaria 2007/2013, dove diventerà fondamentale non disperdere le
risorse ma riuscire a investirle nella stimolazione dei fattori di sviluppo.
5. Porre la Provincia al centro del Mediterraneo
La Sicilia deve riuscire, nello scenario che ha come obiettivo l’area di libero scambio del Mediterraneo, a proporsi
come piattaforma di connessione tra l'Europa e la sponda Sud, tra l'Occidente e l'Oriente.
Il territorio provinciale ha tutte le caratteristiche per proporsi come polo di attrazione dell'intero bacino del
Mediterraneo.
5.1 Risanare e valorizzare il mare e le coste
Vogliamo rilanciare questa straordinaria opportunità di crescita per la nostra Provincia. Pensiamo a un progetto
integrato tra Comuni costieri, Provincia e Regione per valorizzare la vocazione turistica, ambientale, produttiva e
commerciale del nostro litorale. La Provincia dovrà coordinare interventi per la qualità del mare e delle spiagge,
adottando strategie condivise di demolizione e ricostruzione, investendo su un asse della mobilità sostenibile. Va
sostenuta la filiera della nautica che include oltre alle attività produttive e di sub fornitura, le attività di servizio e di
commercializzazione, e soprattutto le attività legate al turismo nautico. Ancora, crediamo sia necessario utilizzare
incentivi e sanzioni per favorire la riduzione di immissioni nocive nelle falde acquifere, potenziare il sistema di
controllo degli scarichi delle acque e completare o ammodernare i sistemi di depurazione delle acque reflue.
5.2 Rilanciare il Piano Energetico Provinciale
Va rilanciato il ruolo del Piano Energetico provinciale verso strategie più incisive per un futuro sviluppo sostenibile,
per passare da una gestione centralizzata dell’energia a un sistema integrato di impianti locali a basso impatto
ambientale, promuovendo una vera sinergia con tutti gli attori del territorio, in particolare quelli specializzati tanto
all'interno del mondo universitario e della ricerca che nel mondo dell'impresa privata.
5.3 L'istruzione e il diritto allo studio
Occorre creare un unico assessorato che comprenda e gestisca unitariamente la Pubblica Istruzione, l’edilizia ed il
patrimonio scolastico, l’Istituto Provinciale di Cultura e Lingue. Occorre ridurre il costo degli affitti che ha sfiorato i
150 milioni di euro. Un forte investimento in materia di nuova edilizia è quindi fondamentale. E’ improcrastinabile
l’adeguamento alle norme di sicurezza degli edifici e il totale abbattimento delle barriere architettoniche. Vogliamo
lanciare un nuovo programma, che chiameremo “La Provincia di Palermo verso la società della conoscenza”, per
portare le scuole della Provincia al livello europeo in termini di: dotazioni informatiche, aule multimediali per lo
studio delle lingue e strutture sportive. E’ necessario progettare la realizzazione di quattro nuovi istituti di scuola
secondaria. Il Consorzio Universitario della Provincia di Palermo deve assumere maggiore incisività attraverso anche
lo sviluppo dell’internazionalizzazione nei campi che sono maggiormente all'attenzione della ricerca legata al nostro
territorio: la biologia marina, le energie rinnovabili, lo studio e la prevenzione dei fenomeni sismici, l'archeologia.
6. Creare valore aggiunto
6.1 Sostegno all’occupazione: impresa e formazione
La Provincia di Palermo ha negato negli ultimi anni il ruolo fondamentale della promozione di nuovi posti di lavoro.
E' fondamentale che le normative sulle politiche attive del lavoro e della formazione trovino rapida applicazione,
permettendo alla Provincia di avere un ruolo chiave in questi fondamentali settori, realizzando interventi di
formazione professionale che nascano dall'analisi dei bisogni del territorio. Allo stesso tempo, si possono già mettere
in atto diverse forme di politica attiva del lavoro creando una rete territoriale di sportelli che diano ai ai disoccupati e
soprattutto ai giovani il fondamentale servizio dell'informazione e dell'orientamento. Rispetto ai grandi sistemi
industriali e di servizi, è evidente che la risposta alla crisi attuale può venire solo da un rilancio che tenga conto di
scenari nazionali ed internazionali e quindi si muova sul terreno dell'innovazione e della ricerca per aumentarne la
competitività in termini qualitativi. La Provincia deve farsi promotrice di un accordo di programma quadro per lo
sviluppo e il sostegno della ricerca, mettendo in sinergia l'Università, il CNR, i Consorzi già esistenti, i gruppi
industriali, il tessuto delle piccole e medie imprese. Punto chiave di tali processi saranno le possibilità di accedere alle
certificazioni di qualità. La Provincia deve reintrodurre un proprio sistema di incentivi alla piccola impresa, sia quelle
di tipo artigianale sia quelle a forte vocazione tecnologica. Alle PMI va garantito sostegno per l'accesso al credito, così
come forme di facilitazione per l'accesso ai mercati nazionali ed internazionali. Sul piano infrastrutturale, la Provincia
deve assumere un ruolo centrale nell'organizzare e realizzare una mappa delle aree produttive presenti e necessarie.
6.2 Lo sviluppo rurale, l'agricoltura di qualità e l'artigianato alimentare
Si tratta di un settore di grande rilievo, costituito da produzioni agricole e della trasformazione alimentare. Pensiamo
sia necessario lavorare per favorire l’attivazione sul territorio dei distretti agricoli rurali e agroalimentari di qualità,
promuovere sul territorio la predisposizione e la realizzazione dei Programmi Integrati Territoriali (PIT) previsti nel
Piano di Sviluppo Rurale. Pensiamo sia possibile contribuire alla realizzazione di un grande mercato del prodotto
locale (“Farmer’s Market”), dove gli agricoltori possano commercializzare il prodotto ortofrutticolo fresco (prodotto
“a chilometro zero”) rintracciabile, di origine certa e a prezzi calmierati. Inoltre, sostenere la qualità dei prodotti vuol
dire promuovere attività promozionali che diano all’artigianato alimentare di qualità la possibilità di trovare nuovi
mercati. La Provincia potrà giocare un ruolo fondamentale nel sostenere i processi di riconversione al biologico e
sostenerne il mercato. Pensiamo alla necessità di sviluppare la multifunzionalità dell’agricoltura, sostenendo il nuovo
settore delle agro-energie, la crescita di un’agricoltura sociale e di servizi, l’esperienza delle fattorie didattiche,
incrementando il turismo con il rilancio degli agriturismi.
6.3 Il turismo
Come nelle maggiori città italiane ed europee, i borghi, i palazzi storici, i casali rurali così come i borghi marinari
della provincia possono però rappresentare un volano di sviluppo economico. Vogliamo definire un piano generale e
strategico che faccia interagire promozione, accoglienza, assistenza e mobilità, e che permetta agli attori coinvolti di
conoscere le tendenze e gli interventi previsti nel medio periodo. Il nostro progetto è centrato sullo sviluppo
dell’albergo diffuso. L’incentivazione turistica è possibile solo se si è in grado di offrire un prodotto di qualità: qualità
ambientale, dei servizi, del contesto di accoglienza (cultura, gastronomia, svago, etc.). Sarà compito della Provincia
proporre un piano promozionale per l’offerta turistica integrata che preveda l'inserimento online di tutte le strutture
turistiche della provincia che potranno quindi usufruire di servizi telematici centralizzati ad esempio per la
prenotazione e per il pagamento con un notevole contenimento dei costi di gestione per i singoli esercizi. Una attività
di promozione specifica riguarderà il turismo congressuale curando l’investimento su infrastrutture tecnologicamente
avanzate, capaci di rispondere ad una domanda che spesso non trova adeguate risposte nella nostra provincia
Occorrerà attrezzare la Provincia per l'esercizio delle funzioni della soppressa AAPIT.
6.4 L'ambiente: dai vincoli alle opportunità
Per valorizzare pienamente la nostra ricchezza ambientale è necessario che la politica in questo settore non sia più
ispirata dalla cultura dei vincoli ma passi invece a quella della creazione di opportunità. Il primo compito è certamente
quello del coordinamento delle varie istanze e delle diverse competenze che agiscono sul territorio. La Provincia dovrà
assumere una capacità di promozione e di stimolo, nei confronti dei Comuni, perché tra l’altro si impegnino a portare
avanti i processi indicati in Agenda 21 per le realtà locali e ad ottenere livelli di visibilità e qualità ambientale
riscontrabili in una certificazione (EMAS). La Provincia, inoltre, promuoverà iniziative per la tutela degli ecosistemi
territoriali ancora privi di salvaguardia.
6.5 I Beni culturali e la cultura
Occorre ragionare in termini di sistema, che vuol dire mettere in rete le diverse realtà che agiscono nel territorio della
Provincia realizzando uno o più sistemi organizzati volti alla valorizzazione dei beni culturali. In questa ottica si
possono ipotizzare dei “sistemi” legati a realtà Istituzionali ma anche un sistema dell’effimero che metta insieme i riti
e le feste che costituiscono l’ossatura dell’identità del territorio. Nelle diverse realtà periferiche locali va promossa la
creazione di luoghi di aggregazione e di crescita culturale della comunità. L’idea è quella di definire una mappa degli
immobili di proprietà della Provincia e studiarne un piano d’uso al fine di assegnare tali immobili per la promozione
dell’imprenditoria nel settore della cultura. La Provincia Regionale dovrà creare degli sportelli informativi per
l’accesso ai fondi europei e ai progetti di partenariato e si impegnerà sia per l’incremento di importanti eventi
culturali, sia per favorire una vera e propria attività decentrata delle grandi istituzioni culturali presenti nel territorio.
6.6 La comunicazione, l'informatizzazione e le nuove tecnologie
I diversi livelli di accesso e competenze relative alle nuove tecnologie dell'informazione rappresentano un freno
sempre più rilevante per lo sviluppo del nostro territorio e determinano una frattura molto forte tra il capoluogo e i
piccoli Comuni. Sfruttando le possibili sinergie con gli operatori pubblici e privati che già operano nel nostro territorio
è possibile realizzare in due anni un progetto di diffusione gratuita del Wi-Fi in tutta la provincia a costi contenuti. In
quest’ottica occorre: a) assicurare a tutti i Comuni la stessa accessibilità alle information technologies; b) sostenere le
piccole e medie; c) contribuire alla alfabetizzazione informatica. Al contempo, intendiamo accelerare la migrazione
verso l’open source per tutte le postazioni con personal computer assegnate ai dipendenti dell’amministrazione
provinciale.
7. I servizi alla persona
La Provincia è utile se riesce a mettere al centro della sua azione le persone in carne e ossa, con i loro bisogni, diritti e
responsabilità, dando voce a chi ancora non ce l’ha.
7.1 La partecipazione e la sussidiarietà per i servizi sociali
La legge quadro nazionale sui servizi sociali e le Linee guida regionali per l’attuazione del piano socio-sanitario
assegnano alla Provincia un ruolo centrale. Comunità locali, famiglie e persone devono diventare soggetti attivi delle
politiche sociali e partecipare da protagonisti nella progettazione e nella realizzazione del sistema. Onlus, cooperative
e soggetti del volontariato, associazioni e enti di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato, enti riconosciuti
delle confessioni religiose dovranno essere coinvolti nella programmazione, organizzazione e gestione dei servizi. Una
banca dati dei servizi a ciclo diurno esistenti dovrà servire a definire gli standard minimi di riferimento e a segnalare le
buone pratiche da incentivare. E' inoltre fondamentale che alle politiche sociali e per la persona sia data una adeguata
priorità nella gestione delle risorse economiche al fine di evitare ritardi nei pagamenti dei servizi, che in questo settore
più che in altri sono assolutamente intollerabili.
7.2 Le politiche per i giovani e con i giovani
I giovani devono divenire destinatari di una specifica attenzione attraverso un Ufficio speciale che coordini gli
interventi di diversi rami dell'Amministrazione. Occorre favorire l'apertura del mondo giovanile della nostra provincia
verso il mondo esterno, attraverso la promozione dei programmi comunitari e attraverso l'istituzione di una rete
provinciale di sportelli Informagiovani che diano supporto e orientamento. Va attivato un Forum provinciale che veda
la partecipazione diretta dei giovani e delle loro associazioni, dando spazi di interazione reale con l'Amministrazione e
permetta di influenzarne le scelte.
7.3 L'inclusione sociale
Sotto questo titolo è necessario individuare e consolidare linee di intervento mirate ad alcuni obiettivi prioritari:
rafforzare gli interventi per le persone disabili, coinvolgendo queste ultime e le loro famiglie; diffondere la cultura
dell’affidamento familiare dei minori per tutelarne il diritto “alla propria famiglia”; formare operatori per la creazione
di equipe interdisciplinari e intercomunali su temi di intervento sociale in particolare rivolto ai minori; realizzare
percorsi formativi e di qualificazione finalizzati al reinserimento e alla crescita personale degli ex detenuti e dei
soggetti a rischio di devianza; attivare luoghi e strutture per la valorizzazione delle persone anziane che mettano le
loro capacità e le loro attitudini a disposizione delle comunità; definire un “progetto di accoglienza” rivolto ai migranti
e alle rispettive comunità.
7.4 Un impianto sportivo in ogni comune
Le politiche per lo sport si articoleranno su quattro linee guida: impiantistica sportiva; sport e scuola; sviluppo e
sostegno dell’associazionismo sportivo; la collaborazione con il CONI, le Federazioni e gli Enti di Promozione
Sportiva. A partire da un censimento sulla situazione nei Comuni del territorio, pensiamo a un programma di
interventi finalizzati alla realizzazione di almeno un impianto sportivo in ogni comune che ne sia attualmente privo,
investendo sulle aree di competenza degli edifici scolastici provinciali.
8. Il Governo dei problemi
8.1 La mobilità e i trasporti sostenibili
La Provincia intende adottare i principi della “mobilità sostenibile” che significa tener conto delle relazioni tra aspetti
economici, ambientali e sociali, orientare la domanda e l’offerta di trasporto verso le diverse modalità, fare riferimento
a forme di pianificazione integrata, garantire la conservazione delle risorse per le generazioni future. Questa nuova
politica sarà perseguita attraverso: l’istituzione di un Assessorato “Mobilità sostenibile, Infrastrutture, logistica e
gestione dei trasporti”, l’adozione di un Piano territoriale di Coordinamento e la interlocuzione politico-istituzionale
nelle diverse sedi e scale di competenza. Obiettivo fondamentale riguarda il potenziamento delle reti e dei servizi di
trasporto collettivo con particolare attenzione ai programmi di intervento sulla rete ferroviaria dell’area metropolitana.
Va ridotta la congestione del pendolarismo scolastico. La Provincia, senza disperdere le risorse in troppi improbabili
progetti, intende concentrare le forze su pochi interventi strategici. L’Aeroporto di Palermo non può crescere se non
migliorano i servizi aeroportuali, se non si realizza una area cargo, se non migliorano i collegamenti con il contesto
territoriale .Occorre realizzare un sistema portuale di cabotaggio che integri le funzioni e la gestione dei porti di
Palermo e Termini Imerese. Funzione strategica si attribuisce alla realizzazione di un servizio di trasporto su rotaia
costiero tra Cefalù e l’Aereoporto di Punta Raisi. Per quanto riguarda la viabilità, si ritiene utile approfondire le
valutazioni sulla realizzabilità di un collegamento fra le autostrade PA/TP e PA/ME/CT attraverso un percorso che
“salti” la città di Palermo e si ponga come asse di riferimento per vaste zone interne della Provincia. L'obiettivo
generale è quello di eliminare le strozzature, consentire l'accesso alle principali reti di comunicazione ad ogni realtà
territoriale provinciale.
8.2 La sicurezza a tutto campo
La sicurezza stradale
L’impegno maggiore è sul miglioramento delle infrastrutture viarie in proprietà e gestione, alla base del quale ci sarà
una seria analisi dell’incidentalità, in modo da poter intervenire, progettualmente ed operativamente, per la riduzione
ed annullamento del rischio a partire dai luoghi dove esso è statisticamente rilevato.
La sicurezza e la tutela dei consumatori
La Provincia si farà promotrice di iniziative concordate con le organizzazioni di categoria del mondo industriale,
dell’artigianato, dei prestatori di servizi, con le organizzazioni sindacali e con quelle che rappresentano il mondo
dell’agricoltura e le associazioni dei consumatori. L’obiettivo è quello di dare risposta, attraverso un collegamento ed
uno scambio continuo, alle esigenze ed ai problemi del cittadino-consumatore, sia in termini di qualità dei servizi e dei
prodotti sia in termini di contenimento dei loro costi.
Si intende, innanzitutto, dare vita ad una “Rete di difesa dei consumatori”
La Protezione civile
L’Amministrazione Provinciale deve farsi parte attiva di un sistema dentro il quale i diversi soggetti che concorrono
all’attività di prevenzione e previsione, insieme a quelli che si occupano del soccorso e della protezione della
popolazione collaborino in modo sinergico.
8.3 I rifiuti: da problema a risorsa
Gli ultimi anni hanno visto un peggioramento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, dovuto al Piano
regionale che si è basato sulla costituzione di Aziende ATO tanto costose quanto squalificate, salvo rari casi di
eccellenza. Occorre un radicale cambiamento di rotta e di strategia, che si basi sull'applicazione anche nel nostro
territorio delle migliori esperienze europee, a partire dalla “gerarchia delle quattro R: riduzione, riuso, riciclaggio e
recupero” dei rifiuti. Sarà ncessario favorire contestualmente la realizzazione sul territorio di strutture logistiche di
supporto alla raccolta differenziata, quali gli ecocentri, a servizio di uno o più Comuni. Così impostato, il ciclo dei
rifiuti può richiedere la realizzazione di impianti di smaltimento finali, certamente non di grandi dimensioni e che
utilizzino le migliori tecnologie esistenti, soprattutto in funzione della salvaguardia dell'ambiente e della salute. E'
necessario realizzare un accordo di programma con il sistema delle aziende di gestione dei rifiuti nel territorio
provinciale che porti alla attivazione di una filiera corta per la raccolta differenziata, per la produzione in ambito
provinciale di materie prime seconde e di prodotti derivati dal riciclo. Questi obiettivi dovranno essere accompagnati
da una forte razionalizzazione degli ATO esistenti – per ridurli ad uno solo nella Provincia – e da una chiara
separazione tra le funzioni dell'autorità d'ambito di programmazione e controllo da quelle della società di gestione del
ciclo dei rifiuti.
8.4 Proteggere la ricchezza e la disponibilità delle acque
Gli ultimi anni hanno visto l'avvio di un processo di privatizzazione del servizio idrico nella nostra Provincia non
condivisibile per la mancanza di un sistema di monitoraggio dell'uso, di una politica del risparmio idrico, per
l'aumento delle tariffe e la carenza dei servizi. Il processo di privatizzazione condotto dall'Amministrazione
Provinciale uscente è stato viziato sul piano formale e sul piano etico sostanziale. Il rifiuto della maggioranza dei
sindaci di cedere al gestore privato le reti comunali è la prova di un percorso che è stato forzato dall'Amministrazione
provinciale e che non ha avuto rispetto per le esigenze dei territori espresse dalle Amministrazioni comunali. Il primo
impegno della prossima Amministrazione Provinciale sarà dunque quello di verificare le condizioni perché si giunga
ad una revoca dell'affidamento ai privati, anche alla luce della moratoria stabilita a livello nazionale dei processi di
privatizzazione dell'acqua. Il secondo passo sarà quello di ristabilire un clima di vera collaborazione, fiducia e sinergia
con tutte le Amministrazioni locali interessate che non dovranno più subire ricatti ma sentirsi parte di un processo
condiviso e partecipato per il bene dell'intera comunità. La Provincia dovrà in ogni caso svolgere da subito un ruolo
attivo che si deve qualificare nella capacità di identificare livelli di servizio elevati e raggiungibili in tempi certi,
perseguendo contemporaneamente obiettivi ambientali che consentano il miglioramento dei corpi e delle risorse
idriche. Si tratta in sostanza di stimolare la nascita di un vero soggetto regolatore che garantisca l’equità delle tariffe
applicate e la possibilità di procedere alla loro revisione.
9. Le risorse umane e organizzative e finanziarie
Il primo impegno organizzativo sarà la costituzione di un forte “Ufficio del Programma” presso la Presidenza della
Provincia, incaricato di monitorare l’attuazione del programma nel corso del quinquennio, per risponderne a tutti i
cittadini, agli Enti locali, ai Consiglio provinciale. L’organizzazione dell’apparato amministrativo risponderà sia alla
esigenza di attivare nuove funzioni essenziali, che a quella di potenziare l’offerta di professionalità.
Il maggiore investimento sarà, tuttavia, sul “capitale umano” dell’amministrazione provinciale. Le caratteristiche
proprie di una (buona) Provincia, che non pretende di sostituirsi ai Comuni, ma impegna le sue migliori risorse nelle
attività di pianificazione, programmazione e coordinamento, impongono una radicale riconversione della cultura
professionale dell‘Amministrazione, sempre più protesa al “far fare” piuttosto che “al fare”.
Dovremo rendere reale e tangibile una cultura della sussidiarietà: verticale, verso i Comuni, e orizzontale, verso le
potenzialità della società civile.
Nella elaborazione degli strumenti finanziari la Provincia intende assumere tre principi: la programmazione delle
risorse; la gestione attiva del bilancio; la partecipazione democratica alle scelte.
Dobbiamo innanzitutto fare una scelta che riguarda la predisposizione di un vero e proprio Documento di
programmazione economica e finanziaria (DPEF) provinciale. Il Bilancio Sociale sarà occasione di confronto
permanente e quindi di partecipazione larga per gli Enti locali, le forze sociali organizzate, le associazioni dei
cittadini. Allo stesso modo si procederà con gli strumenti finanziari veri e propri, secondo una metodologia che
asseveri il principio del “bilancio partecipato”.
Grande cura sarà dedicata alla individuazione delle fonti di finanziamento ed al reperimento delle risorse nazionali e
comunitarie, attivando un apposito ufficio incaricato di seguire passo passo l’evoluzione normativa e la
predisposizione di strumenti finanziari.
Verrà attentamente valutato il ricorso al mercato dei capitali e ci si adopererà per l'innalzamento del rating dell'Ente.
mercoledì 4 giugno 2008
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