mercoledì 21 maggio 2008

La difesa dei ROM

CONTRO il PACCHETTO SICUREZZA e le MISURE REPRESSIVE del GOVERNO BERLUSCONI e dei SINDACI,

ORGANIZZIAMO LA DIFESA DEI ROM.
ORA E SUBITO!

A Palermo, malgrado le campagne di terrore di questi mesi e gli episodi di violenza ed aggressione avvenuti in tutta Italia, ultimo in ordine di tempo l’incendio del campo a Ponticelli, Napoli, sopravvivono nel campo rom della Favorita, oltre 300 persone.
Si tratta per la maggior parte di cittadini, molti dei quali nati e cresciuti a Palermo, ed altri, qui residenti, da oltre 15 anni.
NONOSTANTE CIÒ LA PREFETTURA DI PALERMO NEGA LORO LA CITTADINANZA.
Molti bambini sono secolarizzati, oltre 90, con un tasso di dispersione scolastica del 10%, di gran lunga inferiore a tanti quartieri della Palermo povera; molti adulti si sforzano di portar avanti attività lavorative, in campo artigianale o commerciale.
Possiamo parlare di sopravvivenza perché le condizioni di vita in cui si trovano, in campo igienico sanitario, sono pessime.
Non per colpa di chi abita al campo della Favorita.
Per anni si è cercato da parte di associazioni, attive nel territorio, di convincere le amministrazioni locali ad intervenire per rendere civile, almeno, la vita dei rom.
Con la scusa che l’insediamento, scelto dall’amministrazione negli anni ‘90, ricade in un’area di pertinenza del parco della favorita, non si è messo mano a nessun intervento, non si è predisposta alcuna infrastruttura, neanche provvisoria (impianto d’acqua, wc chimici, container), che rendesse, almeno, la vita del campo accettabile.
Né si è fatta alcuna proposta concordata con la comunità per trovare soluzioni alternative.
Per contro, per affrontare l’emergenza casa, che, per altro coinvolge anche i rom, l’amministrazione comunale Cammarata, ha rapidamente individuato un’area (in Via Messina Montagne) dove ha impiantato un campo container, attualmente occupato da una ventina di famiglie palermitane disperate.
Dunque non corrispondeva al vero che non si riuscivano ad individuare aree, dove eventualmente sistemare un nuovo campo, almeno, più organizzato!
La verità è che si attua una evidente politica di discriminazione nei confronti della comunità rom, vissuta con tutti i pregiudizi razzisti che conosciamo.
Sono recenti le condanne dell’OSCE, dell’European Roma Rights Center di Budapest e di altri organismi internazionali, per la politica xenofoba annunciata dal nuovo governo italiano nei confronti dei rom e più in generale, dei migranti.

Denunceremo immediatamente tutti gli abusi che dovessero essere praticati a Palermo ai danni della comunità rom, in particolare modo, ogni scelta compiuta dall’amministrazione comunale o da altri soggetti in altre sedi, che sia imposta sulla pelle della comunità, relativamente alla ubicazione dei rom ed al possibile smantellamento del campo.


Sono evidenti le inadempienze del comune rispetto alla soluzione dei problemi alloggiativi dei rom, come d’altra parte, in generale, rispetto ad una politica abitativa che riesca a affrontare le gravi emergenze sociali di altre fasce sociali della popolazione.

Ci sembra grave ed in linea con quest’atteggiamento ostile la scelta della Questura di Palermo di rifiutare il rinnovo dei permessi per cure mediche già concessi in precedenza, giungendo in qualche caso a comminare provvedimenti di espulsione.
Si arriva a non rispondere neanche alle istanze degli avvocati volte a richiedere un permesso di soggiorno per motivi umanitari, neppure nel caso di malati di HIV o di altre gravi patologie che mettono a rischio la vita della persona.
Ciò produce un serio aggravamento delle condizioni individuali accentuandosi le difficoltà di accesso alle cure mediche per la paura crescente di venire espulsi.




In attesa della “pulizia etnica” annunciata dal Governo con il pacchetto sicurezza, ed alla vigilia di un nuovo probabile patto per la sicurezza con la amministrazione comunale, come a Roma e Milano, che preveda l’allontanamento dei rom fuori dai confini cittadini e il tentativo di espulsione di tutti coloro che sono privi di permesso di soggiorno, è necessario rinsaldare le reti di protezione attorno alle comunità rom di Palermo.
Si profilano espulsioni a valanga, e lunghi mesi di detenzione amministrativa o di carcere, per i rom ancora privi di un regolare permesso di soggiorno.
E’ necessario che contro le misure annunciate da Maroni, e le loro possibili applicazioni, ancora più repressive e generalizzate di quelle fin qui praticate, si promuovano strutture di difesa in grado di intervenire immediatamente, comunicando con l’opinione pubblica, destinataria fino ad oggi di messaggi che accrescono, in modo intenzionale, la percezione negativa rispetto alla comunità Rom.

Per la sicurezza ed i diritti del popolo rom,
MANIFESTAZIONE CITTADINA
Sabato 31 maggio-ore 17, piazza Politeama.

RETE palermitana “PALERMO RESISTE”.

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